Riprendo il post precedente per continuare ad analizzare le differenze che vivo tra il mio paese di origine e quello in cui risiedo attualmente. Negli ultimi giorni, in Italia, sento spesso parlare di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con il nostro Primo Ministro che, a mio avviso giustamente, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, vittime di presunte aggressioni violente.
Ieri sera, guardando il telegiornale, mi sono imbattuto in un episodio che mi ha colpito particolarmente: la conferenza stampa del colonnello Lt. Col. Jacob Codjoe, responsabile del mantenimento dell’ordine durante le prossime elezioni nella Eastern Region. Durante il suo intervento, il colonnello ha esordito con una dichiarazione che non lascia spazio a fraintendimenti: “I’ll beat the hell out of you”, traducibile letteralmente con “Vi farò a pezzi” o, in modo più colorito, “Vi prenderò a calci in culo”, rivolgendosi a chiunque avesse intenzione di disturbare il regolare svolgimento delle votazioni.
Questo contrasto tra toni, atteggiamenti e modalità di gestione dell’ordine pubblico mi porta a riflettere su come il contesto culturale e istituzionale influenzi profondamente il modo di comunicare e di affrontare situazioni di potenziale conflitto.